Ritiratosi, Monsignor
Ercole Tombesi in Ferrara il 23 marzo 1563, vi consacrò solennemente la
Chiesa di San Benedetto, morì in patria nel 1570. La sua spoglia fu
sepolta nella Chiesa di San Francesco, avanti all'altar maggiore, e
sulla sua tomba fu posta questa semplicissima iscrizione
Di fianco viene
riprodotta parte della pagina 189 del DIZIONARIO STORICO DEGLI UOMINI
ILLUSTRI FERRARESI nella pietà, nelle arti e nelle scienze, colle loro
opere o fatti principali compilato dalle storie e da manoscritti
originali da LUIGI UGHI FERRARESE, tomo primo, in Ferrara MDCCCIV
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Un altro illustre
individuo della famiglia Tombesi, il quale visse nello stesso tempo dei
due summenzionati, fu
Sulpizio
professore di musica assai distinte in Ferrara. Il Libanori (Ferarra
D'oro P. III, pag. 199) seguito dal Borsetti (Hist. Ferr. Gimnasii P. II
pag. 474), lo dichiara maestro di cappella dell'Imperatore Ferdinando
I.
Dopo la morte di
questo Principe sembra che Sulpizio si restituisse in patria dove morì,
probabilmente dopo il 1621, giacché gli storici ferrarese Superbi e
Guarini non ne fanno menzione e fu sepolto nella chiesa di San Silvestro
dove si era preparato un magnifico sarcofago di cui noi diamo qui il
disegno, sarcofago che rimase inalterato fino alla soppressione di
quella chiesa nel 1798 e che fu poi trasportato né magazzeni del
cimiterio comunale aperto nel 1813; ma dopo il 1820 si ebbe la barbara
idea di farne un monumento ad Onofrio Minzoni, per cui venne bruttamente
scalpellato.
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Il primo a farne
memoria fu Andrea Borselli, a pag. 230 del suo Supplemento al Guarini
recande la musicale iscrizione di questo monumento la quale suona come
segue:
Questo
monumento è de MI, SOL_picio Tombese
et de LA
LA_ura MI_a chara consorta.
Ergo
Domines Deus MI.
MI_SOL
pritiique et LA_uraque MI_se_RE_ RE. Amen
La iscrizione
greca posta a sinistra di codesto epitaffio ci spiega "questo
sepolcro è mia dimora"
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Fra gli uomini
illustri della famiglia Tombesi non sa dimenticato un
Luigi
figlio di Alfonso, letterato che fiorì nella seconda metà del secolo
XVII di cui si ha per le stampe la seguente operetta:
Genetliacum
Mercurii, et Apollinis Poean in Lustralibus Solemniis Ludovici Cornelii
ex illustrissimis et excellentissimis Marchionibus Hippolyti Bentivolo
de Aragonia et D. Lucretia Pia de Sabaudia.(Ferraria Tassis Julii
Bolzoni Gigli 1667 in 4°)
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Ne dobbiamo pur
preferire un religioso per evidenti virtù morali ragguardevoli, il quale
sostenne le più importanti cariche del suo ordine durante la seconda
metà del passato secolo (1700 ndr). Intendiamo parlare del padre
Venanzo
Tombesi, eremita camaldolese nativo di Macerata nelle Marche e prozio
del vivente Giuseppe conte Del Poggio. Egli fu una volta Maggiore ossia
Generale di tutto l'Ordine Camaldolese. Fu eletto a questo supremo
ufficio il 4 maggio 1787 e durò in carica fino al maggio del 1789. Per
venti anni circa egli aveva poi sostenuto tutte le prime cariche della
sua religione ché tre volte fu Visitatore Generale, la seconda dignità
dopo quella del Padre Maggiore, una volta Vicario Generale in Germania e
più volte Priore in diversi Eremi, fra quali quelli di Monte Conero
presso Ancona, di Monte Lorona (?) e di Frascati dove, santamente,
siccome visse, morì il 10 gennaio del 1810.
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Finalmente diremo
che
Luigi
Tombesi, padre del sullodato commendator Giuseppe, fu ufficiale
distintissimi, avendo servito prima Napoleone il Grande
poscia il Governo Pontificio e da ultimo il Regno d'Italia. Egli
morì il 19 giugno 1874 in Macerata essendo da molti anni capitano
Comandante quella piazza, avendo prima tenuto lo stesso comando in
quelle di Loreto, Pesaro e Narni. Ebbe la decorazione di S. Elena.
Che la famiglia
Tombesi fosse tenuta in Ferrara in grandissima considerazione e che
fosse ascritta al ceto dei nobili di quella città si rileva dai
titoli coi quali nei pubblici registri venivano qualificati i membri
di essa sin dal XVI secolo. Difatto dal rogito del notaro ferrarese
Panaldo Esatori del 20 luglio 1571 rileviamo che
Fabrizio
Tombesi del fu Giacomo viene qualificato per Magnificus
Dominus da un istrumento di investitura del 14 gennaro
1572 rogito
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da Lodovico Sinibaldi
notaro di Argenta gi ha ché Giacomo Tombesi figlio di Francesco viene
onorato del titolo Magnificus Dominus filius Magnifici Domini Francisci
Tombesii Nobilis Ferrariae; e del testamento di questo Francesco in atti
del notaro Paolo Gentini stipulato il 14 settembre 1573 si rileva
ugualmente che il testatore era qualificato per Multam Magnificum et
Honorabilissimus vir. E noi sappiamo che il titolo di
Magnifico era nel Medio Evo assai considerato e si soleva darsi ai
principi inferiori al grado regio, come ce lo attesta il Tibrario nella
sua grande opera dell'Economia Politica del Medio Evo, tomo I pag. 321.
Ed apprendiamo inoltre dal Giulini nella sua Memoria della Città e
campagna di Milano, che i Podestà delle città Lombarde e i Vicari
imperiali erano detti Nobili e Magnifici. Così nel 1300 Galeazzo
Visconti, Capitano del Popolo di Milano era negli atti pubblici
qualificato per Magnificus
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Vir (Tomo VIII
pag. 529); Jacopo De Lorenzo, podestà di Genova era dal continuatore
del Caffaro detto uomo Nobile e Magnifico cittadino (Tomo VII pag.
511); Matteo Visenti Vicario Generale del Sacro Impero in Lombardia
nel 1299 era qualificato per Magnifico ed Egregio Uomo (Tomo VIII
pag. 504 ecc.. ecc..)
Né dobbiamo
tacere come la Camera Ducale il 20 novembre 1510, con rogito di
notaro ferrarese Bartolomeo Todesori affittasse per cinque anni ad
un
Romano
Tombese, figlio di quandam Antonio, cittadino ferrarese la condotta
del pesce salato di Lombardia e Cremona e finalmente ricorderemo che
i fratelli Francesco, Fabrizio e Giambattista (1500-1550) del fu
Giacomo Tombesi fabbricarono a proprie spese nella chiesa di San
Benedetto di Ferrara la cappella grande della circoncisione insieme
alla sepoltura gentilizia sulla quale fecero apporre la seguente
marmorea incisione
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L'attuale
rappresentante l'illustre famiglia Tombesi
Giuseppe
del fu capitan Luigi, fu nominato Commendatore dell'Ordine del Nicham di
Tunisi con brevetto del 7 dicembre 1871 e per servigi speciali resi alla
Repubblica di San Marino fu creato il 17 novembre 1872 Conte Del
Poggio, titolo trasmissibile ad i suoi figli ed eredi.
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Finalmente
l'Accademia Araldica Genealogica Italiana lo nomina nel 1874 suo
socio d'onore e gli conferisce la medaglia benemerita.
Degna consorte
del commendatore Giuseppe è la virtuosissima donna Isabella Gutman
di Messico cugina della Marescialla Bazaine.
Cav. Giovan Battista
di Crollalanza
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