La storia
I Tombesi tra Ferrara, Ravenna, Venezia e le Marche.
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I Tombesi,
originari di Ferrara,
si erano trasferiti a Ravenna già nel Milletrecento, durante la
Signoria
Polentana,
prendendo abitazione nella guaita dei SS. Giovanni e Paolo.
Infatti un
Jacobo
detto dall'Ova
figlio di
Giovanni Tombesio
di Ferrara,
risulta in un catasto cittadino, come proprietario, di una casa
con granaio adiacente ad un fabbricato appartenente all'Ordine
dei Calzolari.
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I Tombesi dall'Ova
si distinsero
specialmente nelle armi.
Nel
secolo successivo, negli ultimi tempi della Signoria Polentana,
troviamo
un
altro
Jacobo Tombesi
dall'Ova
perseguitato, con Obizzo Monaldini, Jacopo Raisi
e Matteo Balbi, quale
esponente di una congiura che ha per scopo di cacciare
Ostasio da Polenta
e consegnare Ravenna a Venezia.
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E' pertanto sotto la dominazione veneta e più tardi ancora che la
famiglia dei Tombesi sale la scala della pubblica notorietà.
Si può citare
Gurlino
dei Tombesi,
capitano della Repubblica
Veneta,
difensore di
Pisa contro
i Fiorentini,
distintosi in numerose battaglie contro i francesi di
Carlo
VIlI.
Inviato poi da Venezia in
Morea (Grecia) in soccorso
di città minacciate dai
Turchi, rifulse per virtù
guerresche. All'assedio di
Cefalonia,
isola dello Ionio, riportò così gravi ferite che dovette
trasferirsi in patria, dove il suo stato peggiorò talmente che
nei primi del 1500 venne a morte.
Ravenna
gli tributò solenni onoranze e fu tumulato nella chiesa di S.
Nicolò dei Frati Eremitani
Chiesa di San Nicolò - Ravenna
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Chiesa di San Carlino
- Via Tombesi dall'Ova
Ravenna
La lapide che copriva la sua tomba fu poi trasferita e collocata nel XVIII secolo
nella parete laterale sud della bella chiesina Settecentesca di S. Carlino, posta a metà della via che venne dedicata allo stesso Tombesi
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Nella stessa
lapide si legge:
Tombesius
Gurlinus erat patriaq ravennas...
Praefectus militum fidus Venetiq Senatus...
Pater omnipotens traxit ad astra virum anno salutis 1501, 7 K.
Mah».
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Da «Le sagre memorie di Ravenna
antica». G. Fabri, Venetia 1664: «... presso la porta laterale di questa chiesa (S. Nicolò) sta il
sepolcro di Gurlino Tombesi, nostro nobilissimo cittadino e capitan
celeberrimo del passato secolo, il quale con gloria grande della patria
militò per la Repubblica veneta... portatosi all'assedio di Cefalonia,
isola, rimase gravemente ferito onde, reso inabile al guerreggiare,
ritiratosi nella patria ivi poco dopo morì, al cui cadavere celebrate furono
in questa chiesa pompose esequie».
Il figlio
Gurlotto
seguì le orme del padre nella carriera militare. Fu
generale
dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo
presso il quale godette fama ed onori. Ritornato a Ravenna, fu
ucciso
barbaramente insieme ad altri eminenti cittadini di parte
guelfa
nella
Camera del Consiglio dei Savi
da congiurati della fazione contraria capeggiati dai
Rasponi,
il 4 luglio 1522.
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Massimiliano I D'Asburgo
(1459-1519)
figlio di Federico III d'Asburgo e Eleonora del
Portogallo
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La
Via Tombesi dall'Ova di Ravenna
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E' così chiamata dal 1882. In precedenza era
costituita da due tratti di strada con diversa denominazione:
strada dall'Ova e strada S. Carlino. Strada dall'Ova - dalla via
di porta Ursicina (via Mazzini) alla strada S. Carlo (via M.
Dente).
La via prese questo nome qualche tempo dopo il 1522
dalla
nobile famiglia dei Tombesi,
detti
dall'Ova,
che abitarono la casa posta nell'angolo contro la via Mazzini.
E' soltanto durante il secolo XVI, cioè dopo che i
Tombesi si sono trasferiti in questo luogo, che la contrada di
Calcavinazza comincia gradualmente a cambiare la propria
denominazione in quella di strada dall'Ova.
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Riferimenti storici in
Ravenna (*)
— Anno
1351/15/9 - R.B. — Arch.
St. Com. — «...
jacobus
Tombesius
cui
dicitur ab Ovis...»
— Anno 1352(*) e. - Cane. 528/95 — Arch. St. Com. — «Jacobus
de
Tombesiis
habet (in guaita ss. Johannis et Pauli) unam domum cum
garnariis quam habitat, juxia viam dictum Matheum,
Ordinem calzolariorum»
— Anno 1369,28.3 — R.B. — «Jacobus
ab Ovis
filius
Johannis Tombexii
de Feraria,
mine habitator Ravenne in guaita SS. Jo. et Pauli fecit
testamenlum»
— Anno 1481, 28.8 - Arch. Not.
LXXIII/47 —
Arch. di Stato — Contratto per acquisto di una casa «...
posita in guaita sancte Agathe majoris in contrata
Calcavinatie...»
— Anno 1611, 30.12 — R.B. — «... domus posila in civitate
Ravenne in guaita sancte Agate majoris in contrata
vulgariter nuncupata olim Calcavinazza et hodie
dall'Ova...»
— Da «Le sagre memorie di Ravenna antica». G. Fabri, Venetia
1664: «... presso la porta laterale di questa chiesa (S. Nicolò)
sta il sepolcro di
Gurlino
Tombesi, nostro nobilissimo cittadino
e
capitan celeberrimo del passato secolo,
il quale con gloria grande della patria militò per la
Repubblica veneta... portatosi all'assedio di
Cefalonia,
isola, rimase gravemente ferito onde, reso inabile al
guerreggiare, ritiratosi nella patria ivi poco dopo
morì, al cui cadavere celebrate furono in questa chiesa
pompose esequie».
(*) nel sito del
comune di Ravenna viene indicato come Anno 1252, ma
crediamo si tratti di un refuso, anche in considerazione
che la nota è successiva a quella del 1351.
(*) Le
notizie sono tratte da OCR(Odonomastica
Comune Ravenna)
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