Il nostro antenato Gurlino Tombesi,
(Gorlino in alcuni trattati storici), della cui moglie non conosciamo le generalità, ebbe (almeno) tre figli: due femmine ed un maschio
(*).
Del maschio, Gurlotto, si ha memoria in molti trattati storici, ma, anche di lui, non si conoscono le generalità dell'eventuale
moglie. Le sue gesta, parimenti a quelle del padre, vengono citate, tra l'altro, nelle note biografiche dei Capitani di guerra e dei Condottieri di Ventura operanti in Italia dal
1330 al 1550.
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Delle due femmine, una (di cui non si conosce il nome) è sicuramente moglie di
Pandolfo Aldovrandini, in quanto il fratello Gurlotto viene sempre indicato come cognato di quest'ultimo nelle stesse note biografiche dei Capitani di
guerra e dei Condottieri di Ventura operanti in Italia dal 1330 al 1550. L'altra, di nome Lieta, dall'albero genealogico della
famiglia Rasponi, risulta aver sposato Giuliano Rasponi, di famiglia nobile
ravennate. Questa ebbe tre figlie femmine: Margarita, forse non sposata, Tomasia, sposata con Mainardo Mainardi, e Cattarina sposata con Battista Mainardi, entrambi patrizi di
Ferrara, probabilmente fratelli.
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Invero dall'albero genealogico della famiglia Aldobrandini, Pandolfo (o Pandolfino) viene indicato come
coniugato con Pantasilea Preti, ma dallo stesso albero della
famiglia Preti, Pantasilea risulta non coniugata. E' evidente che trattasi o di un errore o di seconde nozze e che, effettivamente, Pandolfo Aldobrandini, nato
intorno al 1490, altri non può essere che il marito della sorella di Gurlotto Tombesi. Cosicché i Tombesi, nel 1500, erano
imparentati sia con i Rasponi che con gli Aldobrandini
e, questi, con i Malatesta.
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La zia di Pandolfo Aldobrandini, Elisabetta Aldobrandini da Montefeltro, figlia del duca Federico, sposò Roberto Malatesta di Rimini.
Federico da Montefeltro
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(*) Secondo Girolamo Rossi in:
Ravenna dal 1500 al 1513 (Pag.9), ebbe
più figli maschi "Il veneto senato per dar segno, su la costumanza degli
antichi, dell'animo grato al merito di questo uomo insigne, confermandolo
con pubblico decreto, assegnò annua pensione ai di lui figliuoli, e
dotò le figlie d'una libra e mezzo d'oro (cento quaranta quattro zecchini
d'oro veneziani."
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