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Notizie
amministrative, storiche, artistiche relative a
Ferrara (pag. 381)
di Luigi napoleone Cittadella
Molti personaggi ferraresi
intervennero al celebre Concilio di Trento in epoche varie,
come si ha
dalla storia scrittane dal card. Sforza Pallavicini, ed
illustrata da fra Antonio Zaccaria ( Yen. Zanardi 1803 al To.
XIV. ) Fitiaso Roverella vescovo, fra Francese/tino Visdommi
minor conventuale, Ercole Tombesi
diacono, Alessandro da Lugo minor conventuale,
Alfonso Rossetti vescovo di Comacchio, Lattanzio Roverella vescovo , Giulio
Canoni poi
cardinale, Scipione d' Este vescovo di Casale, Marc'Antonio Gomitarmi
ed Agostino Balbi da Lugo; tutti pure accennati nel
Catalogus Legatorma, Patrum, Oratorum, Theologorum etc. (Brixiae, Bozola
1562, in 4.)
Non solo però si amava, ma bensì ancora si proteggeva e
difendevasi la religione col farla rispettare. Non parlerò già di
alcune cose
di forma, come sarebbe la multa inflitta dal Capitolo nel 14
gennajo
1429 a certo Lazaro da Albarea campanaro, perchè non suonò
l'Ave
Maria nel' ora competente, lasciandosi prevenire dalla
chiesa di san
Romano, quod scandalum magnum fuit !!! ma dirò come nel 1560
si
multasse Domenico Lumaga calzolaio per avere aperta bottega
in tempo
delle Rogazioni ; come nel 19 aprile 1544 si vietasse il
passeggiare
per le Chiese in tempo della Messa, infliggendo la condanna
di uno
scudo ai contravventori, o la pena di un tratto di corda, e
togliendo
cosi un abuso vecchio, perchè le genti passeggiavano per le
Chiese quali
se fossero state in Piazza ; come Alfonso II nel 12 gennajo
1595
proibisse di questuare nelle chiese, raddoppiando la pena
imposta nel
bando antecedente, ponendola cioè a quattro scudi d' oro. Ha
più terribili erano le pene pei delitti di offesa alle cose sacre.
Già vedemmo,
all' articolo Leggi ecc, riportando il proclama statutario
del 12 aprile
1496, quali pene fossero comminate pei bestemmiatori del
Nome di
Dio , di M. Vergine e dei Santi: Ercole II nel 10 gennajo
1558 rinnova un proclama, col quale condanna i bestemmiatori di
Dio e di Maria alla multa di lire 6, e dei Santi a lire 3
(giudiziosa distinzione fra il Santo de' Santi, e gli uomini
santificati), e per la recidiva a lire 25, e per la terza volta
a lire 100, ovvero air amputazione della lingua; e non potendo
pagare nella prima contravvenzione', la condanna era cangiata in
due tratti di corda, o nel bando per sei mesi; per la seconda,
veniva perforata la lingua in pubblico, e dato il bando per
dieci anni ; con questo però che se il contravventore fosse
cittadino, pagherebbe il doppio : se gentiluomo o cortigiano,
pagherebbe il triplo : e questa pure io la chiamo una savissima
disposizione, perchè il grado di colpa si accresce in ragione
della educazione e del più eminente grado di società in cui vive
e fu allevato il contravventore. Nel 7 agosto 1635 venne
impiccato, Con sbadiglio in bocca , un Alberto Romani neofito ,
che tirò un' archibugiata per disprezzo ad una immagine della
Madonna.